Attualità
Sono davvero troppe e dannatamente pericolose le insegne promozionali ai bordi della strada che causano nuove tipologie di sinistri e preoccupazioni per auto e motociclisti!
Abusivi, di cattivo gusto, pericolosi ed in molti casi addirittura mortali: sono gli impianti pubblicitari posti in orizzontale o verticale, al centro di vie, piazze, carreggiate o disseminati in prossimità dei lunghi viali nazionali, sono detti appunto "cartelloni killer". Ogni centro urbano medio-grande è ormai strapieno di réclame installate in ogni dove, con o senza licenza di affissione (tanto chi ci pensa o chi ci fa più caso, ndr), che moltiplicano si, gli introiti delle casse comunali, ma altrettanto riempiono di carte, denunce e segnalazioni, le scrivanie dei vigili e degli assessori. Proteste da parte di cittadini esasperati, uniti in comitati sempre più decisi ed agguerriti a farli sparire dalla "circolazione". Spartitraffico, rotatorie, a volte persino gli incroci sono occupati abusivamente da mega totem "pubblicitari" fatti delle più svariate fogge e materiali, che aspettano solo il prossimo incidente mortale o il ferito grave occasionale da provocare. Mentre le forze dell’ordine, più volte interpellate dai solleciti della pubblica opinione, hanno mani e piedi legati, e sono quindi impossibilitate all’agire, dalle indecisioni croniche dei funzionari istituzionali aventi potere. Fatto stà che a livello locale o nazionale, più o meno tutti siamo purtroppo a conoscenza dell'antipatica problematica: dal primo cittadino del primo comune d’Italia alle segreterie dei vari ministeri, tra cui quello dei Trasporti, informate da tempo dalle iniziative personali di privati cittadini improvvisatisi "reporter", con dovizia di particolari e documentazione fotografica e multimediale da premio Pulitzer. Ma ahimè, malgrado gli sforzi, gli incidenti stradali contro i cartelli pubblicitari non si fermano, si moltiplicano, e così da Milano a Palermo un'altra piaga nazionalpopolare si espande. Per fare chiarezza, e rimette le cose al proprio posto per la strada, debellando la nuova “moda” della cartellonistica selvaggia, occorre che i vari sindaci, assessori ed i vari funzionari preposti, rivedano profondamente le proprie convinzioni sui piani regolatori che, così concepiti, aggravano di fatto il fenomeno della pubblicità stradale pericolosa ed illegale. Sotto una gestione commissariale "straordinaria" si potrebbero approvare nuovi Prg, oppure indire bandi di gara più “trasparenti” per trasformare l'attuale incubo da cartellone in una opportunità da cogliere senza far troppa confusione, come accade da tempo normalmente in tutto il resto d'Europa. E purtroppo nei paesi vicini è già arrivata la eco dei "manifesti assassini" e la pronta condanna dell'Italia sui media internazionali fa sempre notizia. Dopo l'articolo pubblicato a tutta pagina dal quotidiano inglese "The Guardian", anche il secondo canale tivù transalpino “France 2”, ha riservato un bel servizietto al problema tutto “made in Italy” dal titolo shock: "La pubblicità che uccide". La proposizione finale alla quale chiediamo di aderire e di ben pensare, sarebbe quella di dare un taglio definitivo alla “giungla” degli impianti pubblicitari che sfigurano gli angoli e le vie principali del paese più bello del mondo e che costano ogni anno anche un tributo ingiusto e incivile di vite umane. A tutela non solo dei nostri beni culturali e del paesaggio, ma in memoria delle vittime innocenti coinvolte nello scandalo, ci auguriamo che chi di dovere, si attivi da subito con lo stop immediato alle deroghe illegali per affissioni e concessioni abusive e la “rottamazione” totale della cartellonistica non autorizzata, sostituendo il dolo, magari con un elemento "sano" per un corretto arredo urbano, pianificando finalmente le città e la viabilità connessa con un minimo di garbo e intelligenza, rispettando il Codice della strada, garantendo l'incolumità pubblica e dell'ambiente, in barba ai privatissimi interessi dei soliti furbetti.
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