Chi malauguratamente dovesse scendere in strada ed investire un pedone, procurandogli ferite gravi, si troverà da oggi, costretto a sottoporsi alla revisione della Patente di Guida e sostenere nuovamente l'esame (anche nel caso avesse ancora altri punti sulla licenza, ndr). A confermare l'ufficialità e la veridicità del provvedimento è l'ultima sentenza del TAR che ha respinto il ricorso di un automobilista contro il provvedimento di revisione disposto dalla Motorizzazione, a seguito di un incidente con investimento di un pedone ferito gravemente. L'articolo 128 del nuovo Codice della Strada anche in questo caso parla chiaro, ovvero: ''La revisione della patente è disposta laddove sorgano dubbi sulla permanenza in capo all'interessato dei requisiti psico-fisici e tecnici per la guida''. Il provvedimento è obbligatorio ogni volta che un conducente infrange il Codice e resta coinvolto in un sinistro, provocando lesioni gravi alle persone. Nel dettaglio, il TAR non ha ammesso a parziale giustificazione del ricorrente, il fatto che il guidatore, camionista professionista da decenni, non avesse mai provocato e non fosse mai stato coinvolto in alcun sinistro prima d'allora. Dalla dinamica dell'accaduto è emersa una condotta cattiva e irregolare dell'autotrasportatore che ha reso dubbiosi i togati circa sul mantenimento dei requisiti psico-fisici e tecnici per la guida di autoveicoli. La sentenza del TAR chiarisce che l'orientamento giurisprudenziale al riguardo, ritiene immotivati tutti i provvedimenti di revisione fondati unicamente sull'avvenuto coinvolgimento dell'interessato in incidenti stradali, salvo che non si tratti di accadimenti particolarmente gravi, che risultino “icto-oculi” addebitabili all'imperizia o alla negligenza dell'interessato!

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