Soluzioni concrete per futuro del traffico su gomma delle merci col 70% dell'economia italiana, che passa “letteralmente” attraverso le Alpi per le esportazioni verso i mercati del Nord Europa. Occorre quindi una politica dei trasporti differente, che sia il più possibile condivisa e bilanci le istanze ambientali con le mere ragioni economiche. No al sistema di dosaggio dei veicoli pesanti che non solo distorcono la concorrenza, ma cozzano con le più recenti norme europee ed hanno anche un effetto controproducente sull'ambiente, con congestioni continue del traffico e l'aumento delle emissioni nocive, (come ricordato dalle lunghe file di autoarticolati e tir nei giorni di divieto, ndr) e relativi problemi sociali per gli autisti. Allo stesso tempo, pur essendo il trasporto combinato "strada-ferrovia" una soluzione adottata da tempo dai principali operatori sul mercato, pensare che la sostenibilità del trasporto merci risieda soltanto nel trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia è modalità alquanto limitativa e velleitaria. Possibili soluzioni? L'eliminazione dei divieti notturni di circolazione e del sistema di dosaggio, l'equiparazione dei traffici di transito a quelli d'origine, il potenziamento e l'aumento dei terminali di transhipment, incentivi pubblici per l'intermodale, il miglioramento continuo della qualità dei servizi, la scelta dei bio carburanti e la diffusione delle motorizzazioni di ultima generazione Euro 6. Ad oggi il gas naturale liquefatto ed il biometano sono le due tecnologie immediatamente applicabili. Le uniche in grado di offrire da subito una riduzione efficace dei principali inquinanti, con centinaia di migliaia di tonnellate annue di anidride carbonica e polveri sottili nocive in meno disperse nell'ambiente. In questo contesto, la collaborazione tra case costruttrici, operatori logistici e istituzioni avrà una importanza strategica per portare a compimento un epocale processo di transizione energetica. Lo sapevate che in Italia oltre il 70% degli autoveicoli appartiene alle "vecchissime" classi Euro 0 ed Euro3? Non sarebbe ora di un ricambio strutturale del parco macchine circolante con ingenti investimenti per rendere disponibili sul mercato veicoli di ultima generazione al fine di garantire un salto di qualità, sia in termini di sostenibilità ambientale ed economica, a vantaggio della sicurezza stradale di tutti!