Normative
Il nostro è l'unico paese dove le autostrade sono "off limits" per i "centoventicinque". Esigenze tecniche o pratiche? Quale sarà il vero motivo?
Lo sapevate che l'Italia è da anni l'unica nazione dell’Unione Europea in cui quei motoveicoli che comunemente usiamo e chiamiamo “125”, veicoli a due ruote con cubatura fino a 149 cc, non possono circolare su autostrade e tangenziali. Forse non tutti sanno che aldilà delle Alpi, non esistono limiti alla circolazione dei motocicli 125cc su autostrade, superstrade o tangenziali. Nella maggior parte degli stati altresì, possono circolare in autostrada a bordo di un motociclo anche i minorenni, con la sola eccezione dei paesi nei quali il conseguimento della Patente A1 è fissata a 18 anni, indipendentemente dal tipo di arteria viaria. In tutti i paesi UE si conducono normalmente mezzi di 125cc con la sola licenza di guida ed è sempre consentito l’accesso in autostrada in sella a motociclette o scooter. Il nuovo Codice della Strada italiano, si differisce dagli altri e per permettere ai centauri di casa nostra di poter viaggiare su autostrade e tangenziali, ci siamo dovuti "inventare" un segmento ad-hoc, quello dei 150cc. Ma perché mai i "125" non sono i benvenuti in autostrada? Eppure se le autostrade fossero "aperte" anche a loro, si snellirebbe di fatto il traffico non tanto sulle lunghe distanze, ma sui tragitti tipici del ciclo urbano, come una tangenziale o una percorrenza di un paio di caselli. Tanto più che in Italia i “mini centauri” sono spesso automobilisti in possesso della sola Patente B che usano lo scooter o la moto "piccola" come mezzo di servizio, in alternativa alle più inquinanti quattroruote. Nel 2013 un disegno di legge conteneva un pacchetto di emendamenti sulla possibilità concreta di accesso dei 125 in autostrada. Che fine ha fatto? Nel 2015 i "gestori" avevano pur risposto ai costruttori di moto, che non era loro interesse “ampliare” la platea degli utenti autostradali. In primis, per loro le "motorette" sarebbero poca cosa e non genererebbero un volume di traffico tale, da doverne facilitare l’ingresso in autostrada. In secundis, aumenterebbero il rischio potenziale di incidentalità. Essendo ritenuti veicoli “a rischio”, ma anche le ultime statistiche sembrano smentire quest'ipotesi (nel 2018 appena il 2,5% degli incidenti stradali ha registrato il coinvolgimento di veicoli a due ruote di piccola cilindrata). L'accesso alla circolazione autostradale per moto e scooter “125” non ha mai avuto effettivamente l’attenzione che meritava ed il tema non è mai entrato per davvero nelle agende di alcun Governo. Anzi negli ultimi anni si è registrato un ulteriore rallentamento dell'iter di "allineamento" della normativa con il resto dei paesi UE. Quali saranno le misteriose ragioni alla base del sempiterno divieto posto sul suolo italico? Il muro di gomma sul tema dei 125 in autostrada è lo stesso “eretto” da decenni a questa parte. Non pensate pure Voi che i tempi moderni siano maturi anche per superare le ultime barriere? Perché negare ancora l’accesso in autostrada a questa categoria di motoveicoli? All'odierno “Governo del Cambiamento” ed ai gestori attuali e futuri della rete autostradale l'ardua risposta! Oppure la nostra fiducia di cittadini motociclisti fu malriposta?
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