L'emergenza sanitaria mondiale COVID19 sta colpendo duramente anche il settore autoscuole e UNASCA lancia l'allarme per le gravi ripercussioni nel settore dove operano più di 7000 aziende che danno lavoro a circa 30mila persone! Al palo tutti i passaggi di proprietà e tutte le attività didattiche delle autoscuole sono sospese da Marzo. La cosa che preoccupa maggiormente è l'incognita sui tempi per la riapertura e la ripresa di tutte le attività connesse. Sono state infatti sospese tutte le pratiche inerenti il conseguimento delle licenze di guida per migliaia di utenti e il rinnovo della CQC obbligatoria per conducenti ed autisti professionali. L'emergenza economica in cui versa l'intero comparto è gravissima. A fronte dell'azzeramento degli incassi, le autoscuole hanno sostenuto e sostengono numerose spese correnti, tra utenze, stipendi, bolli, assicurazioni, affitti di locali, etc. Ad oggi nessuna scuolaguida ha ancora percepito il bonus promesso e nessun dipendente ha usufruito della cassa integrazione. Se l'istruzione a tutti i livelli è prefigurata come attività a rischio contagio, anche per le autoscuole si ipotizza una ripresa forse molto dopo l'Estate prossima. Una scadenza che nessuno si può permettere di osservare e di attendere. Molti esercizi sono già al limite, quando dal mese di Gennaio scorso alle Patenti B è stata applicata l'Iva al 22% che ha frenato non poco la richiesta da parte di molti giovani aspiranti neopatentati. Gli imprenditori associati ad UNASCA vogliono riprendere a lavorare al più presto, in totale sicurezza, adottando tutti i dispositivi ed i presidi di protezione che gli esperti della Sanità riterranno opportuni. Il Governo ascolterà gli aut aut e le doglianze delle autoscuole, degli studi di consulenza e delle agenzie di pratiche automobilistiche dell'Italia intera? Se non ora, quando?

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