Sicurezza Stradale
Sembra non essere più il momento giusto per poter parlare di sicurezza stradale con la crisi attuale. Mantenere e innovare gli standard attuali è diventato un lusso?
La sensazione era netta da tempo, l'aria che tira dalle nostre parti, arrivasse prima o poi anche a Bruxelles. Sono circa due anni infatti che la Ue non approva più una norma concreta in materia di sicurezza stradale, ma il primo "segnale" ufficiale è venuto solo a inizio primavera. Quando le prime statistiche sugli incidenti del 2011 hanno freddato anche gli ottimismi di coloro che si professavano convintissimi di centrare il prossimo obiettivo fissato dalla Ue, quello del dimezzamento dei morti per incidente stradale, entro il 2020. Certo, i primi dati sono provvisori, ma nella Commissione Ue è già suonata la sveglia. Adesso si procede per priorità, convinti che ai costruttori d'automobili non si possano chiedere investimenti ingenti in questi tempi di crisi, si punta di più sui controlli delle infrazioni e sulla salvaguardia dei motociclisti, che continuano a perdere la vita in maggioranza, rispetto alle altre categorie di utenti della strada. Anche nel settore delle moto la crisi non frena, anzi la manopola dell’acceleratore la gira ancora di più: la produzione è diminuita anche dove storicamente è stata sempre ben più limitata che nell'auto e quindi le economie di scala sono minori. Di qui la necessità di non seguitare con standard sempre più selettivi e restrittivi su inquinamento e sicurezza che, nei piani all’europea, dovrebbe iniziare già dal 2014 ma che in realtà non ha ancora avuto l'approvazione definitiva del Parlamento, proprio perché con la crisi economica generale, la discussione stava diventando sempre più una combattuta contesa tra le parti. Con le case produttrici ovviamente non troppo smaniose di investire ancora soldi su dispositivi antinquinamento e post-abs, che invocano la stabilità dei conti e dei regolamenti, in modo da “spalmare” questi investimenti su più anni. Tutto sommato, tutto questo è negli interessi anche di chi sta per comprare una due ruote: se nei prossimi anni gli standard venissero inaspriti velocemente e cambiati più volte, si troverebbero in mano moto ancora nuove, ma non aggiornate tecnicamente e quindi deprezzate. Insomma, un “cul de sac” nel quale, probabilmente, ci siamo cacciati non solo per colpa della crisi, ma anche per la lentissima “evoluzione” che gli standard europei delle moto hanno avuto nel decennio scorso. Per recuperare il ritardo “accumulato” in Commissione Europea dei Trasporti avevano pensato di imporre tappe forzate, ma poi è scoppiata la "bolla economica" e allora è stato tutto rimandato a data da destinarsi. Speriamo presto si trovino soluzioni “ad hoc” a tutto vantaggio di noi automobilisti e motociclisti d’Europa!
Notizie più lette
Pagina Fan
Moto.it è il portale italiano dedicato alle moto, con le ultime news di settore e migliaia annunci di moto usate e moto nuove. | |
Automoto.it è il quotidiano online dedicato alle auto, con prove, notizie e una sezione mercato con migliaia di annunci di auto usate e auto km 0. |
Quiz Ministeriali 2013 2014
Quiz gratuiti patente B, A1 e Patente AM (ex patentino ciclomotore)
Esercitati con la simulazione di esame dei quiz ministeriali. Prova l'esame teorico per la patente B dell'auto, A e A1 della moto o con quiz ministeriali per il patentino del ciclomotore (CIG) - Quiz patente B - Quiz patente AM
Quiz Patente A1 B 2011
Sono ancora disponibili i vecchi Quiz Patente A1 B in vigore da gennaio 2011