Sicurezza Stradale
In questi giorni di fine agosto al Ministero dei Trasporti come al bar con i soliti quattro amici, si discute molto di autovelox, limiti di velocità e si parla di proposte per aumentare la sicurezza dei cittadini sulle strade.
Ognuno esprima il proprio parere in merito alla questione, ma ci si dimentica troppo spesso come tali argomenti siano di competenza "squisita" delle forze dell'ordine o di vigilanza sulle strade e del Ministero dei Trasporti, che ne spartisce rigorosamente i compiti di autorità e gestione sul regolamento del Codice della strada, lo stesso “bel tomo” disciplina la velocità massima dei veicoli in riferimento alla categoria della strada. Particolare che sembra sfuggito a chi ha deciso di installare sulle principali strade del nostro Belpaese centinaia forse migliaia di dissuasori di velocità: tabelloni elettronici che non segnano punti ma indicano la velocità sostenuta dal veicolo di passaggio. Negli ultimi anni sono stati installati in tutta Italia, ma "sarebbero" illegali. Tali display ai bordi delle strade per indicare la velocità di chi vi sta transitando, dissuadendolo dal correre, sono ritenuti fuorilegge in primis, dal Ministero dei Trasporti. Se questi “marchingegni” luminosi continuano a funzionare e probabilmente a moltiplicarsi, è perché la questione sinora è stata, se non insabbiata, quantomeno restata “sotto traccia”. C’è da dire che a distanza di qualche anno dalla loro installazione, gli automobilisti dopo qualche perplessità e curiosità iniziale non li considerano più, persino i ragazzi "più smargiassi" a bordo del loro scooter "iper modificato" hanno smesso di utilizzarli per testarne la velocità di punta raggiunta e nullo infine è stato il loro apporto come deterrenti, per addurre tutti gli automobilisti a ridurre i giri del loro motore, o per diminuire gli incidenti causati dalla velocità, che sembrano addirittura aumentati. Quindi il sospetto è che dopo un primo periodo molti utenti abituali riprendano a correre perché sanno che non ci saranno sanzioni. Fra l’altro non è dato sapere quanto possano costare riparazioni o sostituzioni di questi non certo economici congegni. Al Ministero dei Trasporti sembrano avere le idee più “chiare” dopo aver “messo nel mirino” recentemente i rilevatori di velocità a display luminoso. Il codice rinvia al regolamento di attuazione che precisa in modo inequivocabile tutti i dispositivi, le apparecchiature e i mezzi tecnici per il controllo e la regolazione del traffico. In particolare i dispositivi di rilevazione finalizzati unicamente a visualizzare la velocità dei veicoli in transito non sono compresi tra quelli elencati dal vigente regolamento, e dunque non possono essere soggetti ad approvazione. Per questo motivo i pannelli luminosi non possono essere impiegati sulle strade. Inoltre, sempre secondo il Ministero tali strumenti non sono neppure idonei a potenziare la sicurezza stradale, costituendo anzi un elemento di rischio derivante dalle possibili improvvise frenate dei veicoli in transito. Per questi motivi se ne consiglia il completo “oscuramento” o la totale dismissione stante le possibili responsabilità derivanti dalla loro attivazione troppo rapida, pena spiacevoli e fastidiosi alterchi in caso di incidenti e soprattutto per evitare le sanzioni ministeriali. L’impressione è che se questa ultima ipotesi si avverasse, a pagare saremo ancora una volta solo noi cittadini. "Dissuasori di velocità, No! Grazie".
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