Il mercato dell'Auto è nel baratro!

I fatti eclatanti del passato mese di agosto, oltre agli anticicloni africani dagli temibili nomi storici, sono stati: l'aumento a sorpresa di 0,51 eurocents del prezzo dei carburanti prima di ferragosto, lo sforamento della benzina sopra i 2 euro nel periodo del rientro dalle ferie estive ed, infine, vedere bruciati già 2,5 miliardi di gettito Iva con vendite a -20%. Prosegue cosi il trend negativo del mercato degli autoveicoli in Italia. Ad agosto le immatricolazioni di nuove vetture, secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti, sono crollate del 20% attestandosi a poco più di 56mila unità contro le 71mila di un anno fa. A luglio il mercato aveva segnato un calo del 21% con vendite in calo del 20% per il gruppo Fiat ad agosto, con appena 16mila auto nuove vendute contro le 21mila dello stesso mese dell'anno scorso. La quota mercato è stabile al 29,5% contro il 29,7 di agosto 2011. Si tratta del nono calo consecutivo a due cifre per il mercato automobilistico italiano. I problemi sono noti a tutti: tasse, carburanti, assicurazioni, pedaggi e senza un intervento a favore del potere di acquisto delle famiglie attraverso la riduzione della pressione fiscale ed il rilancio dei consumi, sarà ben difficile poter vedere alcun segno di ripresa. E' allarmante soprattutto che tra i "150 tavoli della crisi" che impegnano l'attuale “Governo dei tecnici”, non ce ne sia uno che si occupi seriamente della filiera dell'auto, che sta generando allo Stato perdite milionarie di gettito Iva ed un concreto pericolo occupazionale per almeno 10mila addetti del settore. Se i livelli di mercato richiamano a quei primi anni '60 le prospettive attuali sono ben altre. Quella era “l'epoca del boom” in cui in nostro paese conobbe la sua vera "rivoluzione industriale", interessando per la prima volta tutto il territorio nazionale, che determinò una trasformazione radicale della nostra società. Oggi dobbiamo fare i conti con una pressione fiscale eccessiva, che “mina” il diritto alla mobilità ed il piacere della guida, costringendo un po' tutti a tenere la macchina in garage privilegiando altri mezzi. La ripresa del mercato dell'auto, come quella dell'economia reale, appare dunque oggi più che mai legata al superamento di tale “sfasatura” con l'adozione di misure congiunturali con effetto immediato a sostegno della domanda. Dal mercato dell'auto non giungono tuttavia soltanto dati statistici negativi, ma anche qualche indicazione in controtendenza. Deboli segnali, che non trovano ancora riscontro nei numeri ma che possono essere interpretati come indicazioni, da un lato, di un persistente interesse per l'automotive degli italiani, dall'altro, di una manifestazione da parte degli operatori della volontà di mantenere il loro impegno per sostenere il mercato nonostante tutto. La maggior parte degli operatori sa di poter contare su novità di grande interesse sviluppate da tutte le case per cogliere opportunità insite nelle prospettive di sviluppo del market globale. L'offerta di vetture è infatti oggi quanto mai accattivante e, se cominciasse a delinearsi il superamento delle difficoltà e della crisi economica, si potrebbe assistere anche in Italia ad una buona ripresa delle immatricolazioni. Non tutto è perduto!