Dal 1954 ad oggi la mortalita' stradale si è dimezzata!

Di una cosa almeno siamo certi, che la sicurezza sulle nostre strade merita più di “5 stelle”! Se teniamo “conto” che dagli anni '50 ad oggi il parco circolante auto e' aumentato di oltre 40 volte, ma il numero di perdite di vite umane “on the road” dopo esser cresciuto esponenzialmente fino a 10.730 unita' dal 1973, è iniziato a scendere fino al 2011 con appena 4mila unita'. Dalle ultime cifre “studiate” e promulgate dall'ANSA, abbiamo “dipinto” questo bel quadro, più che confortante, che raffronta il numero di autovetture in circolazione dal 1954 al 2011 al numero degli incidenti mortali registrati nello stesso periodo. Nello specifico, già nel 1954 in Italia, si registravano 126mila “e rotti” sinistri per un parco macchine circolante di 997.680 autoveicoli ed un tasso di incidentalita' di 127 incidenti per ogni mille veicoli omologati, i decessi erano 42 per ogni mille incidenti. Nel 2011, con oltre 42 milioni di automezzi in ordine “sparso” sulle principali arterie viarie dello Stivale, gli incidenti con danni alle persone sono stati appena 205.640 ed i morti 3.860. Il tasso di incidentalità è calato fino a 5 sinistri su mille veicoli circolanti ed il numero dei decessi su mille incidenti, si è ridotto a 19! Analizzando l'andamento della serie storica della “incidentalità” italiana, dal “boom” della motorizzazione di massa ad oggi, vediamo come il “trend” positivo, si sia accentuato nel primo decennio del Duemila per effetto di svariate concause: dal miglioramento delle infrastrutture, all'introduzione della patente a punti, per i controlli piu' rigidi ed attenti sul territorio delle forze dell'ordine, per il superamento dei limiti di velocita' ed anche per le innovazioni tecnologiche che hanno calmierato la “mattanza” del sabato sera (non ultimo il sistema Tutor,info-box, autovelox, etilometro, ndr). L'ottimo risultato raggiunto dall'Italia nella lotta all'incidentalita' e alla mortalità stradale è da annoverare tra i piu' soddisfacenti dell'Unione Europea, ma sappiamo che ancora tanto c'è da lavorare e tanti sforzi congiunti da compiere, soprattutto nel campo della Mobilità Consapevole e nell'educazione al rispetto delle principali regole del Codice della Strada per la salvaguardia e l'incolumità della totalità dei cittadini, neopatentati e non.