Anche stavolta ci è andata buca!

“Anche stavolta è andata buca”, in Italia non è solo un modo di dire, ne un simpatico incipit vernacolare. La “nuda veritas” sulla strada è che dopo lo sciogliersi delle ultime nevicate o lo spurgo delle ultime pozzanghere delle frequenti piogge, l’inverno scorso si è congedato davvero in “malo modo” lasciandoci una pericolosa “appendice” sull'asfalto fatta di buche e di cavità enormi lungo le strade urbane ed extraurbane dello Stivale. Neve e ghiaccio, pioggia, gelo e sale, catene o gomme “chiodate” sono ingredienti che a “lungo e breve andare” deteriorano inevitabilmente il manto stradale. La qualcosa non è mai da tralasciare, specialmente nelle lunghe e trafficate arterie delle cittaà più grandi come nei piccoli borghi di periferia. Sconnessioni, crepe e crateri di varie forme e dimensioni sulla stradra sono capaci di danneggiare irreparabilmente non solo la carrozzeria dei vostri autoveicoli, ma di provocare cadute accidentali con lesioni ben più gravi per centauri improvvisati e non, a bordo di motorini e scooter. Purtroppo non basta avere in regola l'assicurazione, l'iter dei ricorsi "contro" ogni pubblica amministrazione, specialmente nel nostro paese (nella pietosa condizione economica in cui giace da tempo immemore, ndr), è ancor più lento e snervante, senza pensare alle più o meno gravi conseguenze del colposo sinistro in cui siamo capitati. Tutti noi cittadini vorremmo capire come agire, dome fare e dove andare per ottenere il risarcimento del danno e a quali enti rivolgersi. Le buche, il fango, la ghiaia d'inverno come d'estate, in gran parte dello Stivale, sulle strade statali come quelle provinciali, sono diventate uno dei tanti “sovrapprezzi da pagare” per il cittadino automobilista italiano, ogni volta che si avventura al volante e scende in strada perchè bisognoso “di andare”. In Germania, Danimarca, Olanda e nei paesi anglosassoni, dove piove quasi tutto l'anno, le strade non diventano mai luridi sgangherati acquitrini o campi melmosi, degni dei Mondiali di motocross e le asfaltature si rifanno mediamente ogni 5-6 anni. Sarebbe ora di trovare la “via” giusta per mettere a posto le nostre strade, evitando inutili salassi statali per i rimborsi ad incidenti evitabili, chiamando ditte esperte ed affidabili che utilizzino materie prime di prima qualità per le riparazioni, sennò sarà davvero la fine quando qualcuno poi si fa male. Prevenire è sempre meglio che curare, in Medicina quanto nella Sicurezza Stradale. A Voi i commenti e le segnalazioni del caso, se non ora, quando?!