Presto i Google Taxi senza pilota in citta'?

Google e' il primo ed il più importante “sponsor” di UBER, la start-up californiana che appena l'anno scorso e' "sbarcata" in Europa rivoluzionando per sempre la mobilita' urbana, con una “app” per la corsa in taxi a chiamata privata. Non si spendono 300 milioni di dollari a caso: UBER POOL e' la nuova applicazione per smartphone che trasformerà ancor più il mercato dell'automotive e dell'autonoleggio del futuro. Non serve per prenotare un tavolo con sdraia a bordo piscina, come lascerebbe presagire il nome scelto al netto delle ultime torride temperature agostane: “pool” nell'idea di “condividere” i costi della corsa del noleggio con conducente con altri clienti che devono percorrere la stessa strada o un percorso simile in centro o fuori città. Adesso si, che trovano logica risposta tutti gli interrogativi degli addetti ai lavori, sui piani “fuori rete” di Google, inventore anche della Google Car, cioè' di quello strano quadriciclo a motore, che guida senza autista, presentato all'inizio dell'anno, come novità epocale dal “colosso” mondiale dei motori di ricerca web. Secondo Uber, il servizio “U-Pool” cosi come e', consentirà un risparmio vicino al 50% sul costo della corsa singola all’utente occasionale, iniziando a far concorrenza “dura e senza paura” al possesso privato dell'auto, sperando di cambiare e comandare radicalmente l'intero mercato automotive in tempi più o meno brevi. A differenza della prima “app” chiamata “PoP” che prevedeva la condivisione di autoveicoli privati (pratica dichiarata illegale in alcuni Paesi tra cui l'Italia, in quanto “esercizio abusivo della professione”, ndr), UberPool non sembra poter messo fuorilegge, con buona pace dei tassisti. Dopo anni spesi a metter in contatto e metter d'accordo l'autonoleggio con conducente ed il cliente, mantiene il proprio principio “basico”, ossia la condivisione, un aspetto “molto apprezzato” dai giovani cervelloni miliardari manager di Google, con la loro visione di un mondo più “smart” ed efficiente, senza traffico e senza inquinamento, almeno in città. L’idea meravigliosa di "auto" mobilità di Google, per far milioni di dollari a palate, ora si “evince” in tutta la sua banalità: abituarci ad una nuova modalità di trasporti economico-ecologico-pratici via smartphone, per poi, un bel giorno farci venire a prendere da "sicurissime" minicar elettriche o a idrogeno con "vistoso" radar sul tettino, ma senza pilota, tanto guida Google maps! E con questo potremmo dare il ben servito ai nostri “carissimi” taxi e dire addio alle “efficientissime” aziende di trasporto pubblico locale. “Chi vivrà, vedrà e sceglierà di viaggiare con Uber Pool su Google robot car?”.